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“Robert Capa. Retrospective”

pubblicato da il 10 Luglio 2014


Endre Friedmann nasce a Budapest il 22 ottobre del 1913. A causa delle propaganda nazista lui, di origine ebraica, sarà costretto ad emigrare dapprima in Francia e successivamente negli Stati Uniti, dove assumerà lo pseudonimo con il quale tutto il mondo lo conosce come il più grande fotoreporter di guerra di sempre: Robert Capa.

Amante assoluto del suo lavoro, desideroso di raccontare gli attimi più drammatici delle tante guerre da lui seguite in prima persona e per questo sprezzante del pericolo, Capa trovò la morte proprio sul campo di battaglia, nel 1954 ad Hanoi durante la Prima Guerra d’Indocina.

Novantasette suoi scatti in bianco e nero, provenienti dai suoi reportage sulla Guerra Civile Spagnola, sull’invasione giapponese in Cina del 1938, sulla Seconda Guerra Mondiale, sul primo conflitto arabo-israeliano e, appunto, sulla Prima Guerra d’Indocina, ma anche una serie di ritratti di suoi amici e artisti tra cui Ernest Hemingway, Truman Capote, William Faulkner, Henri Matisse e Pablo Picasso, saranno esposti fino al 2 novembre prossimo al Lucca Center of Contemporary Art nella mostra antologica “Robert Capa. Retrospective”.

Un vero e proprio percorso che narra non solo la professione, ma anche la vita, il pensiero e la visione del mondo di Robert Capa, come ci ha spiegato il curatore della mostra Maurizio Vanni, appassionato studioso della figura del grande fotografo.

Qui di seguito trovate un estratto dell’intervista andata in onda a Meltin Pop.