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“La Prima Neve”, intervista ad Andrea Segre

pubblicato da il 29 Ottobre 2013


la_prima_neveE’ uscito nelle sale il 17 ottobre, ma è stato presentato lo scorso 6 settembre al Festival del Cinema di Venezia, nella “Sezione Orizzonti” e ha raccolto applausi dalla critica, dagli addetti lavoro e dal pubblico. “La Prima neve” è un film di Andrea Segre, il regista veneto che negli anni ha lavorato su fenomeni quali la migrazione, sulle popolazioni e culture, sull’emarginazion, con una serie di documentari molto apprezzati in Italia come all’estero.
Arriva alla sua seconda prova con un film di finzione, dopo “Io sono lì” del 2010, anche se c’è molto di reale in questa storia di integrazione, confronto, di rapporti umani, tra Dani, un immigrato di togolese, scappato dalla Libia in fiamme, e Michele, un bambino della Val dei Mocheni, in Trentino.
Dani e Michele hanno perso da poco una persona cara, e questo dolore comune riesce ad avvicinare queste due realtà così diverse tra loro.
Non è un film sull’immigrazione, come ci spiega Andrea ai microfoni di Meltin Pop, ma racconta una realtà contemporanea, di una possibile integrazione in una società contemporanea, multiculturale, in cui per molti, anche nelle piccole comunità di montagna, è diventato normale confrontarsi con altre culture che arricchiscono.

Andrea, durante il nostro collegamento telefonico, si trovava a Siracusa, davanti al Mar Mediterraneo, quello stesso mare che è diventato la tomba di migliaia di migranti, e che solo il mese scorso è stato il teatro dell’ennesima tragedia. L’intervista è stata quindi un modo per allargare la discussione sugli ultimi fatti di cronaca, indirettamente collegati al film, ascoltando l’opinione di Andrea Segre sull’accoglienza, sulla migrazione, sulle frontiere e le sue parole sono molto chiare: chi voleva risolvere il problema fermandoli a tutti i costi, ha perso.